La depressione, il “male del secolo”

Capita, spesse volte, che i disturbi dell’anima siano sottovalutati, come se fossero mali passeggeri che non hanno bisogno delle dovute cure. Nulla di più errato, i mali della mente hanno bisogno delle stesse cure e attenzioni di un qualsiasi male fisico.

La depressione rientra tra i dolori dello spirito, è un male subdolo e talvolta difficile da diagnosticare nell’immediato.

La depressione è un insieme di sintomi più o meno articolati e complessi che potrebbero implicare cambiamenti somatici, cognitivi ed affettivi. L’abbassamento dell’umore porta anche alla variabilità dello stesso creando, talvolta, in taluni soggetti alternanza di euforia, risate, pianti e chiusure in se stessi.

La realtà, la vita appaiono come in una nebbia, grigia e piatta. Ci si sente inutili e senza scopi. La stanchezza, ma anche l’irritabilità, la rabbia e l’aggressività, il sentirsi scoraggiati, l’ansia e la poca attività in idee e in presenza motoria ma soprattutto l’assenza di voglia in tutto, sono campanelli d’allarme che spesso vengono accompagnati da mutamenti del fisico, da continue emicranie, disturbi gastroenterici e stanchezza perenne.

Diverse sono le caratteristiche che accomunano le persone depresse, tra queste: l’inutilità e perdita di speranza nell’avvenire, sensi di colpa, insonnia e agitazione e la non voglia di volersi alzare dal letto per non affrontare la giornata, mancanza di stimoli anche verso situazioni piacevoli, perdita del desiderio sessuale, autosvalutazione, ritiro dal sociale, credere nell’ incapacità di realizzare qualcosa di buono della propria vita.

La depressione è spesso più presente nei soggetti di sesso femminile e può manifestarsi a qualsiasi età, di solito si manifesta dopo periodi di stress fisico o/ed emotivo in cui si è fatto uso delle proprie forze e della propria presenza a 360°, finendo con il dedicare tutte le energie che a lungo andare perdono di consistenza.

Alcune cause potrebbero essere motivate da perdita di lavoro, problemi economici, malattie di parenti, depressione dopo il parto, continue rinunce e sacrifici, conflitti gravi familiari, forti delusioni amorose o da parte di persone in cui si è creduto,  perdita di parenti, di amici o anche di  animali molto cari.

Aldilà delle cure con medicinali, che vanno somministrati solo ed esclusivamente dietro pareri di autorevoli esperti del settore, in situazioni di depressione il soggetto malato dovrebbe essere continuamente stimolato e coinvolto in situazioni piacevoli, Bisogna che il soggetto in questione si senta amato e circondato d’affetto, non lasciarlo mai nella sua solitudine, fondamentale quindi è il calore della famiglia e degli amici.

In casi gravissimi, come spesso riporta la cronaca, le persone depresse sono portate al suicidio o anche all’omicidio-suicidio perché secondo un pensiero distorto l’unica risoluzione è la morte.

Le malattie dell’ anima non devono essere mai sottovalutate, una mancanza di cura non farebbe altro che aggravare il problema, aumentando il rischio di un peggioramento dal quale, poi, sarebbe sempre più difficile uscire. Dedicare la giusta importanza anche allo spirito nello stesso modo in cui si potrebbe soccorrere in caso di incidente fisico, in quanto anche se la ferita non è visibile, essa esiste e la sua medicazione potrebbe richiedere maggior attenzione ed impegno.

Su Redazione

Redazione Giornalistica

Lascia un commento