Lavorazione delle Borse PeC

Il Covid non tocca il fatturato del lusso: il caso PeC

Oggi parliamo di PeC, azienda di Arzano (NA), specializzata nella produzione di borse per il gruppo LVMH (Fendi, Dior), vince la crisi puntando su industria 4.0, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Lavorazione delle Borse PeC

In tempi di pandemia ci sono delle eccellenze campane che crescono e superano i cinque milioni di fatturato nel 2020. Parliamo di PeC, l’azienda di Arzano che si occupa oggi della realizzazione di borse per marchi come Fendi, Dior del gruppo LVMH.

Le dichiarazioni

Nati grazie all’intuizione di Gennaro Giaquinto, ha saputo crescere nel tempo e nel 2020 ha raggiunto una capacità produttiva maggiore di 80.000 borse/anno: “La chiave del nostro successo negli anni è stata sempre la formazione dei nostri operai. Oggi ne abbiamo 145, con in più tre soci. Per politica aziendale non prevediamo subforniture. Vogliamo avere sotto controllo e gestione tutta la filiera produttiva, l’unico modo, d’altronde, per garantire qualità”.

 Per creare un’azienda che resiste nel tempo servono scelte coraggiose e soprattutto la capacità di non sedersi sugli allori. La storia di P&C, mostra bene la verità di queste affermazioni.

Partita, come piccola fabbrica, si specializza nel confezionamento di borse da donna di alta gamma. Nel 1999 la prima vera svolta per fare un salto in avanti, quando grazie al supporto dei figli, Paolo e Claudio, l’azienda stringe un primo accordo prestigioso con Dior.

Tuttavia, la famiglia è agguerrita, conosce il valore delle sue produzioni e si ricolloca sul mercato, prima producendo per Prada e Gucci e poi ritrovando Dior nel 2008, ma questa volta con una collaborazione in esclusiva. Nel 2012 una nuova rivoluzione: Il fatturato cresce, fino a 1 milione e aumentano i dipendenti: 55.

Lo spirito di indipendenza della famiglia torna ad accendersi e allora nel 2015 c’è un’altra scelta coraggiosa: dedicarsi unicamente all’assemblaggio. Una scelta che paga, anche in termini di fatturato, con l’azienda napoletana che diventa un fornitore di primo livello nel settore. Sempre nel 2015 l’azienda napoletana ha stretto un accordo di fornitura con la maison Fendi.

 «Abbiamo lavorato senza sosta giorno e notte per la messa in sicurezza dei locali, seguendo regolamentazioni e procedure governative. Abbiamo creato un protocollo di sicurezza interno e anche un comitato di sicurezza. Questi ci ha permesso di non avere focolai nell’azienda, ma solo qualche caso isolato».

PeC ha sempre saputo guardare al futuro e oggi l’azienda punta sulle tecnologie dell’industria 4.0, ma sempre con un obiettivo preciso, “mai perdere l’alto artigianato e il fatto a mano”.

Allo stesso tempo, mira ad accrescere la sostenibilità della produzione, un impegno etico che è una priorità assoluta dell’azienda che ha ottenuto nel marzo 2020, la certificazione dei sistemi di gestione ambientale (ISO 14001). Tutti i materiali utilizzati per la produzione sono ecosostenibili.

Attenta alle eccellenze del territorio, P&C sta valutando di acquisire aziende nel territorio campano e nelle regioni di riferimento del suo settore.

Su Harry Di Prisco

Nato a Napoli, Maturità Classica, Laureato in Giurisprudenza 110/110 e lode, iscritto all’Albo dei Giornalisti dal ‘73, socio GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica), specializzato in Enogastronomia, Viaggi, Turismo e Cultura, Ispettore On. Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

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