Il 21 settembre si celebra La Giornata Mondiale dell’Alzheimer voluta, nel 1994, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s Disease International, prefiggendosi come intento quello di sensibilizzare una delle patologia più devastanti che rappresenta il 60% circa dei casi di demenza.
Solo in Italia i nuovi casi di Alzheimer sono all’incirca 70mila ogni anno, la demenza è presente in 1,2 milioni di persone di cui 600mila con Alzheimer e, purtroppo, le stime parlano di raddoppiamenti entro l’anno 2030.
“All’interno delle famiglie dei malati si consumano veri e propri drammi ai quali il nostro sistema di welfare non riesce a dare risposte soddisfacenti. Abbiamo necessità di una strategia nazionale che consenta di affrontare la malattia. Anche perché lo scenario è destinato ad aggravarsi nei prossimi anni anche a causa del processo di invecchiamento della popolazione” queste le dichiarazioni di Patrizia Spadin, fondatrice e presidente di Aima ovvero l’Associazione Italiana Malattie Alzheimer che in occasione della giornata ha potenziato la Linea Verde Aima – 800 679 679 – pronta a rispondere alle chiamate dei caregiver e dei parenti delle persone affette da demenza che, non dimentichiamoci mai, sono ulteriori vittime di una situzione alienante e distruttiva.
Al momento non esiste una cura per l’Alzheimer, nonostante l’infinito tempo dedicato dai ricercatori mondiali alla risoluzione della malattia.
Tra i consigli di “prevenzione” contro l’Alzheimer si consiglia di tenere sempre attivo uno stile di vita rivolto alla socialità e l’immagazinaggio di informazioni che potrebbero aiutare ma non escludere la patologia, soprattutto se c’è una preddisposizione genetica.