Una scena del film C'è ancora domani contro la violenza
Una scena del film C'è ancora domani contro la violenza

Film a scuola per sensibilizzare contro la violenza sulle donne

Parliamo di una iniziativa nata per finanziare la visione gratuita alle scuole dei film contro la violenza sulle donne.

Il 25 novembre ricorre “La Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle Donne”, istituita dall’Onu nel 1999, in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche violentate e massacrate per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo il giorno 25 novembre del 1960.

A questa giornata, da alcuni anni, si associa il colore rosso… il colore del sangue di infinite vittime di femminicidio e violenze fisiche e psicologiche.

La panchina rossa è il simbolo del posto occupato da una donna uccisa, quasi sempre, per mano della persona di cui si fidava, della persona che avrebbe dovuto proteggere.

L’artista messicana Elina Chauvet, invece, creò una istallazione con tante scarpe rosse che ben presto sono diventate simbolo della protesta contro la violenza sulle donne.

Giulia Cecchettin, la giovanissima Giulia, è tra le ultime vittime di una lunghissima scia di sangue.

Giulia, come oramai è tristemente noto, è stata barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, un criminale che non ha avuto pietà della paura e delle suppliche della dolce Giulia.

Nella stessa giornata in cui veniva ritrovata Giulia, un’altra donna – a Palmi – veniva uccisa a fucilate mentre si apprestava a rientrare a casa insieme al marito rimasto ferito.

Un efferrato omicidio che molto probabilmente è maturato per motivi legati alla sua attività di dottoressa di guardia medica.

La violenza sulle donne non conosce tregua, le vittime di femminicidio non si arrestano. Sono circa 150 casi all’anno solo in Italia, un totale di circa 600 omicidi negli ultimi 4 anni, pari all’uccisione di una donna ogni due giorni. Un qualcosa di inammissibile.

Paola Cortellesi, regista del film “C’è ancora domani”, ha ricevuto consensi e apprezzamenti dalla critica per il suo film che ha come tematica il triste argomento della violenza sulle donne, le quali – spesso – non si rendono conto della trappola infernale in cui vivono o, pur rendendosi conto, “tollerano” la situazione per amore dei figli, per mancanza di soldi, per impossibilità di trasferirsi in altri luoghi e molto altro ancora.

La pellicola, accolta con entusiasmo anche dal pubblico, è stata oggetto di una petizione lanciata dall’Ancodis ai Ministri Sangiuliano e Valditara per finanziare la visione gratuita del film a tutti gli alunni delle scuola italiana.

Il cinema, come l’arte in generale, è un eccellente vettore utile a veicolare messaggi di sensibilizzazione ed azioni pedagogiche sui giovani che, guidati ed incentivati dai docenti, meglio comprenderebbero non solo l’importanza dell’emancipazione femminile ma soprattutto il rispetto, la cui mancanza genera una piaga sociale dalle radici profonde che necessariamente… assolutamente… vanno divelte.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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